Il pilota della monoposto Reynard di Formula Nippon, portacolori della Vimotorsport, ha messo per la prima volta la propria firma sui tornanti dell’Abetone, nella sfida svoltasi oggi con una manche unica, grazie ad una prestazione comunque decisa della quale si è dichiarato, alla fine, soddisfatto, anche sotto il profilo cronometrico.Non ha riservato il classico colpo di scena, la LimAbetone edizione duemiladieci, con il favorito alla vigilia, il fiorentino Simone Faggioli, che ha terminato anzitempo l’impegno a causa di una “toccata” poco dopo aver oltrepassato la metà del percorso a Pianosinatico. La sua Osella FA30, con la quale quest’anno si è già aggiudicato il titolo continentale e sinora sette vittorie nel tricolore delle salite, si è danneggiata irrimediabilmente con una sospensione costringendolo perciò alla resa.
Savoldi, che comunque era uno dei più validi accreditati al successo oltre a Faggioli, ha corso senza sbavature siglando un 4’20”21 sugli otto chilometri previsti, con una media di 110,679 Km/h. “Bisognerebbe proseguire con questo trend, con le vittorie – ha detto Savoldi poco dopo avere appreso di essere il vincitore – nelle prossime gare spero di avvicinare ancora di più Faggioli. Nel complesso è andata bene, il tempo che ne è uscito mi va bene, ma non siamo ancora a posto per come vogliamo”.
Seconda piazza per il concreto fiorentino di Galleno Michele Camarlinghi, con una Osella PA30. poco più di tre secondi il divario da Savoldi, per il portacolori della Villorba Corse, vale a dire 4’24”05 (a 109,070 all’ora di media). “Ieri mi sono “girato” – ha detto il pilota – ed ho fatto tesoro degli errori fatti per fare bene oggi. Sono soddisfatto”.
Dietro alla monoposto a ruote coperte di Camarlinghi, completa il podio un’altra “ruote scoperte”, nello specifico la Lola B99-Zytec del pistoiese Franco Cinelli, con 4’25”53. Fuori dal podio la Gloria C8 10P di Francesco Leogrande (4’29”13) e quinta è arrivata la nuova Picchio PA/E2 del trentino Cristian Merli, il quale ha proseguito quindi con successo nell’opera di sviluppo della vettura. Prestazioni di livello si sono avute dagli altri dentro la top ten: dai siciliani Vincenzo Conticelli (Osella PA20/S), Giovanni e Samuele Cassibba, padre e figlio, rispettivamente al volante di Osella PA 20/S BMW e Tatuus F. Master. Notevole anche l’esito abetonese del sardo Omar Magliona, figlio d’arte (Osella PA21) ed anche dell’altro pistoiese Luca Pacini, vincitore tra l’altro della edizione 1996 della gara. Era fermo da un anno ed al debutto con una non facile Lola B99-Zytec gemella a quella di Cinelli, con la quale ha chiuso decimo.
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Foto in azione nell’articolo di Paolo Grazzini/Cutigliano – www.vogliounafoto.it mail: ciao@vogliounafoto.it